giovedì 26 maggio 2011

Referendum sull’acqua, appello del vescovo di Reggio Emilia: "Votate sì"


Referendum sull’acqua, appello del vescovo di Reggio Emilia: 
“Votate sì”

Non è la prima volta che la Diocesi prende posizione radicali su temi ambientali: qualche anno fa il responsabile pastorale del lavoro si schierò al fianco di Beppe Grillo per dire no alla costruzione di un nuovo inceneritore. Una battaglia che alla fine venne vinta.
“Dacci la nostra acqua quotidiana”. Parafrasando le parole del Padre nostro il vescovo della Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla Adriano Caprioli ha esortato tutti i cittadini a recarsi alle urne il 12-13 giugno per votare “sì” ai referendum in difesa dell’acqua pubblica. Una presa di posizione netta quella della Chiesa cattolica reggiana che va aggiungersi alla firma del manifesto della campagna “Acqua, dono di Dio e bene comune” promossa dalla Rete interdiocesiana Nuovi stili di vita che vede l’adesione di ben 25 diocesi italiane. “L’acqua è fonte di vita – continua il vescovo di Reggio Emilia e Guastalla – Privatizzare l’acqua significa diventare proprietari della vita altrui. Perciò l’acqua deve restare pubblica. Chi la gestisce deve essere attento a non farne un oggetto di conflitto e i beni essenziali devono essere gestiti in modo solidale . Il compito della chiesa è quello di formare rispetto a quelli che sono i valori da difendere . La globalizzazione fa crescere nuove forme di povertà e bisogna cercare di rendere i beni di prima necessità a portata di tutti». Libertà di voto è stata data invece sui temi del nucleare e del legittimo impedimento, con l’invito comunque di recarsi alle urne per onorare la democrazia”.

Al fianco del Vescovo Caprioli c’era anche l’ex direttore del Centro Missionario di Reggio don Emanuele Benatti ed uno ospite straniero il vescovo Luis Intanti Della Mora della diocesi di Aysen, nella Patagonia cilena ed Emiliano Codeluppi del Comitato Acqua Bene Comune di Reggio Emilia.

Presentando la campagna “Acqua Dono di Dio” gli intervenuti hanno specificato bene la discesa in campo della Chiesa cattolica sul tema referendario.

“Il nostro scopo è che la gente sia informata e vada a votare secondo coscienza- ha spiegato don Benatti – per questo facciamo sentire la nostra voce a parrocchie, scuole, organizzazioni pubbliche. Noi stiamo con chi difende i referendum e l’acqua pubblica, perché i poveri non muoiano di sete e che non si scatenino guerre per l’acqua come ora si fa con il petrolio”.

“Io ne so qualcosa di cosa visto che il 96% dell’acqua e delle reti in Cile è di proprietà di Enel, ora gli esperimenti sulla pelle dei cittadini si esportano anche qui ed è negativo, molto negativo” ha spiegato il vescovo cileno Della Mora”.

Non è la prima  volta che la Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla prende posizioni nette e radicali su temi ambientali e legati ai beni comuni.  Durante gli scorsi anni, don Gianni Bedogni, responsabile della Pastorale Sociale del Lavoro della Diocesi, sacerdote attentissimo alle tematiche ambientali ed una delle “eminenze grige” della diocesi reggiana, aveva preso posizione pubblicamente contro la costruzione di un nuovo inceneritore a Reggio Emilia, facendo campagne pubbliche a favore della riduzione dei rifiuti, per la raccolta differenziata spinta porta a porta, il riciclo ed il compostaggio e non si era tirato indietro a strizzare l’occhio anche a Beppe Grillo quando tra il 2006 ed il 2007 venne più volte in città a sostenere i comitati cittadini in questa battaglia poi vinta.

Sempre la Diocesi aveva preso posizioni dure contro la cementificazione del territorio e  durante la Quaresima del 2009 era stata organizzato dal gruppo sui “Nuovi stili di vita e della Difesa del Creato” una via crucis molto particolare dove si erano difese pubblicamente: acqua pubblica, riciclo e riduzione dei rifiuti, risparmio energetico e fonti rinnovabili, stop al consumo di territorio, lotta agli sprechi, difesa dell’agricoltura a chilometri zero.

Un bene essenziale, un dono che serve. Referendum 12 giugno


Un bene essenziale, un dono che serve | referendum 12 giugno

Referendum Acqua.

La Presidenza nazionale dell’Azione Cattolica invita ad andare a votare il prossimo 12 giugno.
L’acqua è un bene essenziale, ma per il credente è un dono che serve.

Per questo motivo, la Presidenza nazionale Ac ritiene che:
  • sia doveroso partecipare al referendum abrogativo del 12 giugno prossimo ed esprimere il proprio voto in libertà di coscienza;
  • sia necessario informarsi in modo completo e senza lasciarsi irretire dalle diverse strumentalizzazioni politiche. A questo proposito, l’associazione, attraverso il proprio sito internet e le proprie riviste, assicurerà pareri e materiali informativi in cui saranno rispettate le diverse posizioni.
La Presidenza nazionale Ac aggiunge inoltre un proprio parere, auspicando possa essere un utile contributo per un dibattito serio e sereno. La Presidenza è nel complesso scettica verso misure legislative che mirino a introdurre la logica del profitto nella gestione di un dono che ha a che fare con l’esistenza delle persone. Appare necessario che i legislatori trovino forme più equilibrate della legge Ronchi per tutelare l’assoluta fruibilità dell’acqua per ogni persona, specialmente le più bisognose. E’ altresì importante che il ruolo degli enti locali, quali garanti della giusta ed equa distribuzione dei beni, non venga sacrificato in nome di un’iniziativa privata della quale non si riescono a prevedere con certezza i limiti, i contorni e i risultati. La Presidenza riconosce l’essenziale contributo dell’iniziativa privata per la crescita del Paese, ma ritiene che quando si parla di acqua non sono ammesse – nell’interesse di tutti, ma soprattutto dei cittadini – fughe in avanti, né tantomeno scelte legislative assunte senza il dovuto e approfondito confronto con i soggetti della società civile più attenti ai bisogni degli ultimi.
Il referendum-day propone altri due quesiti di estrema delicatezza e complessità. In breve e semplificando: un pronunciamento sul ritorno di centrali nucleari sul territorio italiano; un pronunciamento sul cosiddetto “legittimo impedimento”, legge che permette alle principali cariche pubbliche di non presenziare ad udienze giudiziarie se coincidenti con impegni politici.
Anche per questi due quesiti la presidenza nazionale Ac assicura un’ampia copertura informativa e auspica un’ampia, consapevole e libera partecipazione al voto.
Nel merito, la presidenza nazionale, come contributo al dibattito, ritiene di poter condividere con l’opinione pubblica due principi:
  • per quanto riguarda il nucleare, la necessità di sondare ogni parere, incentivare la ricerca e mettere in campo qualsiasi approfondimento prima di assumere scelte che potrebbero arrecare rischi alla salute dei cittadini. La salute della persona, come l’indispensabilità dell’acqua, sono temi per i quali è richiesto sempre e in ogni caso il massimo del confronto, evitando derive ideologiche;
  •  per quanto riguarda il “legittimo impedimento”, la Presidenza nazionale ritiene che sia da salvaguardare, in un periodo così complesso dal punto di vista sociale, etico e morale, l’uguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge.
Si ribadisce che lo sforzo dell’associazione, su tutti i quesiti referendari, sarà quello di motivare la partecipazione al voto e informare/formare con la massima obiettività. Ai soci dell’associazione, e a tutti i cittadini, chiediamo di presentarsi al voto con senso di responsabilità, concreti strumenti di valutazione e, soprattutto, libertà di coscienza.
–> vai al link nel sito nazionale

Appello a preti frati e suore: in piazza il 9 giugno a Roma per salvare l'acqua

DIGIUNO IN PIAZZA S. PIETRO (ROMA)
SALVIAMO L’ACQUA!

Carissimi sacerdoti, missionari(e) e religiosi(e).

Ci stanno rubando l’acqua! 
Come possiamo permettere che l’acqua, nostra madre, sia violentata e fatta diventare mera merce per il mercato? Per noi cristiani l’acqua è un grande dono di Dio, che fa parte della sua straordinaria creazione e che non può mai essere trasformata in merce.
“Donna, dammi da bere!” chiede un Gesù, stanco ed assetato, a una donna samaritana, nel Vangelo letto durante la Quaresima, in tutte le Chiese cattoliche del mondo.
“Dateci da bere! gridano oggi milioni di impoveriti. In un pianeta, dove la  popolazione sta crescendo e l’acqua diminuendo per il surriscaldamento, quel “dateci da bere!”, diventerà un grido sempre più angosciante. Nei volti di quelli assetati, noi credenti vediamo il volto di quel povero Cristo che ci ripeterà: “Avevo sete...e non mi avete dato da bere!.”   
L’ONU afferma che, entro la metà del nostro secolo, tre miliardi di esseri umani non avranno accesso all’acqua potabile. È un problema etico e morale di dimensioni planetarie che ci tocca direttamente. Di fatto, per noi cristiani  l’acqua  è sacra, l’acqua è vita, l’acqua è la madre di tutta la vita sulla terra. Inoltre, per noi cristiani l’acqua ha un enorme valore simbolico e sacramentale.
È stato lo stesso Papa Benedetto XVI ad affermare nella sua enciclica sociale Caritas in Veritate n. 27 che l’acqua è un diritto universale di tutti gli esseri umani. Il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa n. 485 afferma inoltre: “L’acqua, per la sua stessa natura, non può essere trattata come una mera merce tra le altre e il suo uso deve essere razionale e solidale”.
Il segretario della CEI, Mons. Mariano Crociata, ha affermato durante il convegno ad Assisi su “Sorella Acqua), in aprile 2011, che: “In questo scenario conservano tutto il loro peso i processi di privatizzazione, che vedono poche multinazionali trasformare l’acqua in affare, a detrimento dell’accesso alle fonti e quindi dell’approvvigionamento, con conseguente perdita di autonomia da parte degli enti governativi. Il tema va affrontato dalla comunità internazionale, per un uso equo e responsabile di questa risorsa, bene strategico – l’oro blu! – attorno al quale si gioca una delle partite decisive del prossimo futuro. Richiede un impegno comune, che sappia orientare le scelte e le politiche per l’acqua, concepita e riconosciuta come diritto umano, come bene dalla destinazione universale (…) A dire quanto queste problematiche tocchino la sensibilità comune, la Corte Costituzionale ha ammesso a referendum due quesiti, sui quali il popolo italiano sarà chiamato ad esprimersi nel prossimo mese di giugno”.
Come cristiani non possiamo accettare la legge Ronchi, votata dal nostro Parlamento (primo in Europa) il 19 novembre 2009, che dichiara l’acqua come bene di rilevanza economica. Il referendum del 12 e 13 giugno sarà molto importante per bloccare questo processo di privatizzazione dell’acqua e per salvare l’acqua come un grande dono per l’umanità

Scendiamo in piazza! Così come hanno fatto i monaci in Myanmar (ex Birmania) contro il regime che opprime il popolo.
Invitiamo, quindi, i sacerdoti, le missionarie e i missionari, i consacrati e le consacrate  a trovarci in Piazza San Pietro, a Roma, giovedì 9 giugno alle ore 12:00, per fare un grande digiuno. Venite con i vostri simboli sacerdotali e religiosi, ma anche con i vostri manifesti pastorali,  per poter innalzare a tutto il popolo italiano il nostro clamore: Salviamo l’acqua!


p. Adriano Sella e p. Alex Zanotelli 
Padova 30 aprile 2011

Per chi vuole dare la propria adesione:
·      il sito da visitare e cliccare per mettere il nome della propria adesione è  www.nigrizia.it
·      oppure inviare e-mail: adrianosella@virgilio.it

Per informazioni: 346 2198404

sabato 21 maggio 2011

Considerazioni dell’Ufficio di Pastorale Sociale di Vicenza

Considerazioni dell’Ufficio di Pastorale Sociale di Vicenza


Stiamo vivendo un tempo inedito per la società civile del nostro paese. Ciascuno è come trascinato violentemente, su tante questioni, a prendere una posizione aggressiva pro o contro qualcuno, in attacco o in difesa di qualcosa. Nello stesso tempo incombe un silenzio informativo sull’azione democratica dei cittadini, che svuotano tutta la loro autorità sul bene comune scegliendo i rappresentanti politici e poi ritirandosi nell’essere spettatori di uno spettacolo da ammirare o detestare.
Vorremmo solamente segnalare qualche informazione sul prossimo referendum del 12/13 giugno, perché il silenzio non promuove mai la partecipazione e rischia di tradursi in rinuncia a informarsi ed esprimere la propria azione democratica.
Desideriamo ricordare che i referendum ci saranno: sull’acqua, sul nucleare e sul legittimo impedimento per le alte cariche dello stato. In particolare sul bene comune delle risorse idriche, il referendum sull’acqua, che è il primo referendum proposto dalla società civile (tra i promotori non c’è alcun partito politico) facciamo semplice memoria di alcuni autorevoli pronunciamenti ecclesiali.
1. Il papa Benedetto XVI nell’enciclica Caritas in veritate ci ricorda: «La Chiesa ha una responsabilità per il creato e deve far valere questa responsabilità anche in pubblico. E facendolo deve difendere non solo la terra, l'acqua e l'aria come doni della creazione appartenenti a tutti. Deve proteggere soprattutto l'uomo contro la distruzione di se stesso» (n. 51).
2. Recentemente il segretario della CEI ha espresso il medesimo pensiero: «ci sentiamo coinvolti, custodi e responsabili di quella risorsa preziosa che anche oggi è l’acqua, bene troppe volte ridotto a merce, a valore economico, a oggetto di scambio, da cui si vede escluso chi non ha possibilità di reddito per assicurarsela», e che questo «richiede un impegno comune, che sappia orientare le scelte e le politiche per l’acqua, concepita e riconosciuta come diritto umano, come bene dalla destinazione universale» (Saluto al convegno “Sorella acqua”, Assisi 16 aprile 2011).
3. Da ultimo 25 diocesi (tra le quali Vicenza, Padova, Treviso e Venezia) hanno promosso una campagna pasquale su «Acqua: dono di Dio e bene comune» che ci ricorda: «Il diritto all’acqua deve dunque essere garantito anche sul piano normativo, mettendo in discussione quelle leggi che la riducono a bene economico. Sarà importante, quindi, partecipare attivamente al dibattito legato al referendum sulla gestione dell’acqua».
Su questo dibattito è sceso un silenzio che rischia di produrre solo silenzio. Il referendum ci sarà. Si voterà. E ciascuno ha il diritto di esprimere in libertà di coscienza la propria posizione, non rinunciando a informarsi e ad esprimere l’impegno di fronte ad un bene comune, che non può essere fatto passare solo come «scelta ideologica».

La questione energia: riflessione della Rete Interdiocesana Nuovi Stili di Vita


Vi presentiamo questo lavoro che abbiamo fatto come Rete Interdiocesana Nuovi Stili di Vita affrontando una questione di grande rilevanza per l’oggi e per il futuro dell’umanità: l’energia.
Abbiamo pensato di realizzare 12 schede molto comunicative da utilizzarsi per i siti, per i bollettini parrocchiali, per i settimanali diocesani e per altre forme di comunicazione, sviluppando la questione dell’energia, sottolineando l’importanza del risparmio e della giusta misura, presentando le varie energie rinnovabili e pulite dove investire, e ponendo degli interrogativi etici sulla scelta del nucleare.
Ve le consegnamo e vi invitiamo a diffonderle, in modo da suscitare riflessione, discussione e soprattutto cambiamento degli stili di vita.

La diocesi di Brescia invita a firmare per i referendum.

Acqua pubblica: si mobilita la Chiesa

La diocesi di Brescia invita a firmare per i referendum.

24/05/2010
Il vescovo di Brescia, monsignor Luciano Monari.
Il vescovo di Brescia, monsignor Luciano Monari.
La diocesi di Brescia non ci sta. “L’acqua non si vende”, scrive in un comunicato firmato dalla Commissione Diocesana “Giustizia e pace”, dal Centro Missionario Diocesano e dalla Pastorale per la salvaguardia del creato e inviato alle parrocchie. Aderendo alla proposta del referendum, previsto nel 2011, per la gestione pubblica dell’acqua, la diocesi propone che entro la fine di giugno sia organizzato un momento “di informazione e sensibilizzazione riguardo la gestione pubblica di un bene comune come l’acqua. In quella occasione si potrà promuovere l’allestimento di un banchetto per la raccolta delle firme”.

Partendo dalla considerazione riportata nel compendio della Dottrina sociale della Chiesa – “L’acqua non può essere trattata come una mera merce tra le altre e il suo uso deve essere razionale e solidale. La sua distribuzione rientra, tradizionalmente, fra le responsabilità di enti pubblici, perché l’acqua è sempre stata considerata un bene pubblico – la diocesi fa proprie le posizioni sia di Giovanni Paolo II “In quanto dono di Dio, l’acqua è elemento vitale, … e pertanto, un diritto di tutti”, che di Benedetto XVI “La gestione di questa risorsa preziosa deve essere tale da permettere l’accesso a tutti, soprattutto a coloro che vivono in condizioni di povertà. L’accesso all’acqua rientra, infatti, nei diritti inalienabili di ogni essere umano”. 

In occasione della giornata della vita del 2009 aveva preso posizione anche la Conferenza episcopale del Molise. Nel messaggio del primo febbraio, i vescovi avevano infatti sottolineato che "l’acqua è un bene di tutti. Proprio per questo, come Vescovi leviamo la nostra voce perché, mentre si discute sull’utilizzo di questa risorsa, la gestione sia sempre ad impostazione pubblica, perché è un bene di tutti. E di tutti deve restare. Non ci sia una gestione privatistica, ma un affido ai comuni e agli enti locali, in modo diretto".
 
Annachiara Valle

venerdì 20 maggio 2011

Io mi impegno per l’Acqua

dal sito http://www.veneziastilidivita.it/2011/05/17/io-mi-impegno-per-lacqua/

Io mi impegno per l’Acqua


Nell’incontro di presentazione del documento della Rete Interdiocesana Nuovi Stili di Vita: Acqua: dono di Dio, Bene Comune, Padre Alex Zanotelli insieme a don Gianni Fazzini hanno lanciato una proposta d’impegno contro la privatizzazione dell’acqua.
«Questo referendum non riguarda solo l’acqua – spiega don Gianni Fazzini – ma è il primo passo per ricostruire la consapevolezza dimenticata del valore dei beni comuni. Con questa campagna dobbiamo tornare alla sacralità dell’acqua, degli alberi, dell’erba del prato e dell’aria che devono essere fuori dalla nostra voglia di profitto».
La proposta emersa al termine dell’incontro è stata:
Per l’Acqua io  mi impegno:
  • ad andare a votare ai referendum del 12-13 giugno
  • a proporre a venticinque persone di fare lo stesso
  • a impegnarle a loro volta a coinvolgere altre 25 persone
  • e naturalmente mi impegno a votare sì!
 Scarica qui la proposta. 25 firme

Materiale informativo per i Referendum del 12 e 13 giugno


Depliant sul tema dell'Acqua:
per la stampa - pdf (2.6MB)
per web o per posta elettronica - pdf (140kB)

Scheda sul tema dell'Energia:
per la stampa - pdf (5MB)
per web o per posta elettronica - pdf (900kB)

domenica 15 maggio 2011

Acqua: dono di Dio e bene comune

Una campagna per il tempo di Pasqua
promossa dalla Rete Interdiocesana Nuovi Stili di Vita

Acqua: dono di Dio e bene comune
1)     L’acqua è uno dei grandi doni della creazione, tramite i quali Dio dona la vita a tutte le sue creature. Non a caso, gran parte delle religioni dell’umanità vede in essa un segno della presenza del Mistero e un simbolo di purificazione e rinascita. Lo stesso tempo pasquale invita a vivere alla luce del Risorto, scoprendolo come “sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna” (Gv. 4, 14).
2)     Noi stessi, come tanti altri esseri viventi, siamo fatti in gran parte d’acqua e dipendiamo dal suo continuo ciclo. L’acqua è quindi essenziale per la vita delle persone e l’accesso ad essa costituisce un “diritto universale inalienabile” (Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, n.485; cf. anche Caritas in Veritate n. 27).
3)      “Il principio della destinazione universale dei beni si applica naturalmente anche all'acqua” (Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, n.484), ma la fruizione di tale diritto è preclusa a un gran numero di esseri umani, ponendo un grave problema di giustizia. Un quarto della popolazione del pianeta, infatti, non ha accesso ad una quantità minima di acqua pulita, mentre oltre 2,5 miliardi di persone non hanno accesso ai servizi igienico-sanitari di base, determinando anche la diffusione di gravi malattie endemiche.
4)     La campagna “Acqua, dono di Dio e bene comune”, una proposta cristiana al di sopra di ogni schieramento politico e ideologico, è un invito ad adottare stili di vita e comportamenti che tutelino questo prezioso bene comune, garantendone la disponibilità per tutti. Proponiamo alle Chiese locali, la costruzione di percorsi pastorali, adatti al proprio territorio, che conducano i cristiani a riscoprire lo sguardo di Francesco, che chiamava l’acqua “sorella”, rinnovando così coerentemente le proprie pratiche.

Stili di vita amici dell’acqua
5)     L’acqua è un bene prezioso e la sua accessibilità è limitata; dobbiamo quindi imparare ad usarla con sobrietà e senza spreco. Tante sono le pratiche possibili: scegliere la doccia al posto del bagno, non lasciar il rubinetto aperto quando ci laviamo i denti o facciamo la barba, o ancora evitare le perdite, mettere sui rubinetti i riduttori di flusso che fanno risparmiare acqua miscelandola con l’aria.
6)     Occorre attenzione anche nella scelta dei prodotti che mangiamo e che indossiamo, preferendo quelli che richiedono meno acqua per la produzione. Teniamo presente, ad esempio, che la produzione di carne esige molta acqua (un chilo di carne bovina comporta in media l’uso di 5.500 litri, mentre un chilo di carne di pollo ne richiede 3.900 litri) e che ci vogliono 10.000 litri d’acqua per produrre un paio di jeans e 2 mila per una maglietta di cotone.
7)     È importante privilegiare l’uso dell’acqua del rubinetto, che è buona, controllata, comoda e costa poco. Il suo impatto ambientale è limitato anche perché non richiede né involucri in plastica, né trasporti inquinanti. In quelle situazioni in cui è assolutamente necessario l’uso dell’acqua minerale, andranno almeno preferite acque a chilometri zero (imbottigliate vicino a casa); si cercherà poi di acquistare confezioni grandi e/o in vetro per ridurre la produzione di rifiuti.


Un diritto da tutelare
8)     La possibilità di usare l’acqua del rubinetto richiede necessariamente che ne sia garantita la qualità da parte delle diverse autorità a ciò preposte. Una puntuale vigilanza in tal senso è parte della pratica di custodia del creato cui sono chiamati i cristiani.
9)     “L'acqua, per la sua stessa natura, non può essere trattata come una mera merce tra le altre e il suo uso deve essere razionale e solidale” La distribuzione dell’acqua ha dei costi, ma su di essa non si può fare profitto in quanto il diritto al suo uso si fonda sulla dignità della persona umana e non su logiche economiche (Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, n.485). L’acqua è quindi un vero bene comune, che esige una gestione comunitaria, orientata alla partecipazione di tutti e non determinata dalla logica del profitto.
10) Il diritto all’acqua deve dunque essere garantito anche sul piano normativo, mettendo in discussione quelle leggi che la riducono a bene economico. Sarà importante, quindi, partecipare attivamente al dibattito legato al referendum sulla gestione dell’acqua, che mira a salvaguardarla come bene comune e diritto universale, evitando che diventi una merce privata o privatizzabile, ma ripubblicizzandola mediante una forma di gestione pubblica e partecipata dei servizi idrici.
Vivere l’acqua
11) “E mi mostrò un fiume d’acqua viva, limpido come cristallo, che scaturiva dal trono di Dio e dell’Agnello. In mezzo alla piazza della città, e da una parte e dall’altra del fiume, si trova un albero di vita che da frutti dodici volte all’anno, portando frutto ogni mese; le foglie dell’albero servono a guarire le nazioni”. (Ap. 22, 1-2). Pasqua è tempo di vita nuova, nel quale siamo invitati a partecipare nello Spirito alla vita della nuova creazione. Contempliamo l’acqua – nella preghiera personale e comunitaria, come nelle pratiche - come un segno di quell’amore vivificante che Dio offre ad ognuno di noi ed alla famiglia umana.

Manifesto firmato dalle diocesi:
Andria
Belluno-Feltre
Bolzano-Bressanone
Brescia
Carpi
Cuneo
Milano
Padova
Pescara – Penne
Reggio Emilia
Termoli-Larino
Trento
Vicenza
Vittorio Veneto

sabato 7 maggio 2011

Agri-Cultura: domenica 8 maggio visita/camminata a Camisano Vicentino

dal sito EQuiStiamo ass. di promoz. sociale
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All'insegna della "agri-Cultura" e per favorire la co-educazione tra produttore e consumatore, all'interno del calendario gustiBerici2011 ti proponiamo dei percorsi di conoscenza delle aziende, sia in quanto “centri di produzione” sia in quanto realtà inserite in un “intorno territoriale” con il quale interagiscono...

La prima iniziativa avrà luogo domenica 8 maggio:
visita/camminata a Camisano Vicentino all’Azienda Agricola Agrituristica Biologica “Al Confin”volantino

La partecipazione gratuita è aperta a: soci EQuiStiamo, chi fa parte dei GAS vicentini, chi è interessato... 
... ti chiediamo però di dare subito conferma scrivendo a EQuiStiamo

venerdì 6 maggio 2011

Kairòs Palestina

Il Gruppo scout Vicenza 7 e la Zona Vicenza Berica in collaborazione con l'Ufficio Diocesano Pellegrinaggi di Vicenza e l'Associazione Salaam ragazzi dell'olivo - Vicenza invitano alla presentazione di

Kairòs Palestina
un grido di fede, di speranza, d'amore
dal cuore della sofferenze del popolo palestinese


venerdì 6 maggio alle ore 20.45 nella sala del cinema Primavera
in via A.F.Ozanam 11 (dietro la chiesa di S.Bertilla) a Vicenza

Parteciperà all'incontro don Nandino Capovilla coordinatore di Pax Christi Italia

Porre fine all’occupazione dei territori palestinesi e al boicottaggio che strangola l’economia della Palestina, riducendo in miseria la popolazione; eliminare il muro di separazione che sigilla la barriere fra i due popoli, rinegoziare con serietà e chiarezza per costruire la pace nella regione: sono i punti principali di un appello firmato e diffuso, in vista del Natale 2009, da un gruppo di leader cristiani di diverse confessioni fra i quali il Patriarca emerito di Gerusalemme, Mons. Michel Sabbah, e l’Arcivescovo del Patriarcato greco-ortodosso di Gerusalemme, Mons. Theodosios Atallah Hanna.
Grazie allo sforzo di buona volontà della comunità internazionale, dei leader politici della regione e delle Chiese nel mondo, “la pace e è possibile” ed è la sola speranza per il futuro della Terrasanta. Ma essa impone uno sforzo concreto da parte di tutti, e non solo “parole vuote” che per troppo tempo sono risuonato senza cambiare nulla nella situazione reale.
I firmatari dell’appello lamentano che “l’occupazione è un peccato contro Dio e l’umanità” e ricordano, fra i problemi più scottanti, “il muro di separazione israeliano eretto in territorio palestinese, il blocco di Gaza, le colonie israeliane che sorgono su terreni palestinesi, le umiliazioni subite ai posti di blocco militari, le restrizioni religiose e gli accessi controllati ai luoghi santi, la piaga dei rifugiati che attendono il loro diritto al ritorno, i prigionieri detenuti in Israele e la paralisi della comunità internazionale di fronte a questa tragedia”.
Tuttavia, afferma il testo, “Dio ci ha creato per vivere in pace. La nostra terra ha una missione universale e la promessa della terra non è mai stato un programma politico, ma piuttosto preludio alla salvezza universale”.
Leggi anche l'articolo di Raniero La Valle sul documento che verrà proposto.


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Postato da Claudio Gioseffi su Salaam - ragazzi dell'olivo il 4/28/2011 10:31:00 PM