venerdì 25 marzo 2016

Stato Islamico (IS, ISIS, ISIL o Daesh): come si finanzia

fonti:
https://www.rt.com/shows/sophieco/270322-islamic-state-terror-financing/
http://www.theglobeandmail.com/report-on-business/its-time-we-pull-the-plug-on-terror-funding/article20772479/
http://www.antimoneylaunderinglaw.com/2014/09/islamic-state-who-finances-isis-and-bank-risk-factors-for-terrorist-financing.html
http://www.duhaimelaw.com/2015/04/16/duhaime-law-releases-a-white-paper-on-isis-terrorist-financing-that-highlights/ 
dal documento:
http://www.duhaimelaw.com/wp-content/uploads/2015/04/White-Paper-Terrorist-Financing-Methods1.pdf

Christine Duhaime, avvocatessa canadese, esperta certificata in crimini finanziari e di norme anti-reciclaggio di denaro sporco, è autrice di una accurata ricerca dal titolo "Terrorist Financing and the Islamic State" ("Finanziamento dei terroristi e Stato Islamico") pubblicata nell'aprile 2015.


Nel sommario scrive: "Lo Stato Islamico è una multinazionale che genera profitti, una organizzazione criminale transnazionale e un gruppo terroristico. [...] richiede notevoli risorse finanziarie per sopravvivere e accesso al nostro sistema finanziario. Senza molti ostacoli, noi diamo all'ISIS accesso al nostro sistema finanziario e tale accesso minaccia la sicurezza internazionale, la democrazia e l'economia globale". Continua: "Ci sono tre fasi nel finanziamento dei terroristi: Fase 1 "Finanziamento - raccolta fondi", Fase 2 "Trasferimento di fondi", Fase 3 "Terrorismo". La Fase 1 richiede transazioni finanziarie da numerose fonti. Nella Fase 2, che richiede o meno transazioni finanziarie, fondi raccolti sono consegnati / distribuiti a una delle organizzazioni terroristiche per acquistare armi e servizi per azioni terroristiche (Fase 3).

All'inizio l'ISIS fu finanziata in particolare da donazioni private e organizzazioni dal Qatar e dal Kuwait [alleati degli USA e quindi "nostri"; cf. "Chi finanzia ISIS?"].  Oggi le fonti di finanziamento dell'ISIS sono molteplici (pp. 4-9):
  • proventi dalla vendita di petrolio [in particolare alla Turchia, alleato USA - NATO]
  • proventi dalla industria mineraria e manifatturiera (ad es. miniere di fostati in Iraq, impianti per la produzione di acido solforico e fosforico e cementi in Siria e Iraq); gestire miniere e impianti richiede l'acquisto di beni e servizi da altri Paesi limitrofi [formalmente controllati da USA - NATO o comunque considerati Paesi alleati] utilizzando il nostro sistema finanziario
  • vendita di servizi quali acqua, elettricità, telefonia a privati e società
  • raccolta di imposte e tasse di vario genere da privati e società nei territori controllati (come la tassa che i cristiani devono pagare per il "diritto a vivere") - questi flussi di denaro inizialmente non passavano attraverso il nostro sistema finanziario 
  • pagamento di riscatti, ad esempio in cambio del rilascio di ostaggi cristiani 
  • proventi dal traffico di esseri umani (in alcuni siti web ragazze adolescenti catturate sono in vendita a prezzi fra 8 e 12 dollari), dalla prostituzione, dalla schiavitù 
  • denaro dall'affitto e vendita di immobili confiscati dall'ISIS in particolare a cristiani, sciiti, ufficiali di polizia, politici, etc.
  • confisca di banche - ad esempio dalla Banca Centrale dell'Iraq l'ISIS ha "guadagnato" 425milioni di $; nel gennaio 2015 l'ISIS ha aperto la sua prima banca, Banca Islamica 
  • secondo alcune fonti, ora l'ISIS batte una propria moneta
  • vendita di antichità e reperti archeologici saccheggiati da vari siti e venduti a collezionisti d'arte privati in Europa 
  • traffico di droga verso Paesi limitrofi e da lì verso i vari mercati
  • attività di "fund raising" da varie fondazioni.
Le fonti esterne sarebbero più facili da eliminare [se si volesse veramente farlo], a differenza delle fonti interne, "ma ambedue utilizzano il nostro sistema finanziario"... 
 
Il capitolo più interessante della ricerca riguarda l'utilizzo da parte di ISIS del nostro sistema finanziario: "ISIS Using Our Financial System" (p. 9). 
Da fonti giornalistiche in Turchia, l'ISIS ha aperto un ufficio di consolato ad Ankara per rilasciare visti ufficiali e ha aperto varie altre attività ad Ankara e Istanbul... 

"Non dobbiamo presumere che l'ISIS non si sia reso conto di aver bisogno per sopravvivere di assicurarsi un accesso sicuro al sistema finanziario globale; e [ISIS] sa che noi potremmo tagliarli fuori e dissanguarli [finanziariamente] se avessimo deciso di farlo, applicando in modo rigoroso e globale le leggi finanziarie anti-terrorismo e le leggi anti-reciclaggio. Dovremmo quindi presumere che si siano già assicurati l'accesso alle banche direttamente in Turchia" (p. 10). 

"Ci sono banche che operano in territori controllati da ISIS che sono ancora collegate al nostro sistema finanziario con cui scambiano relazioni bancarie": questo avviene in Siria ma anche a Istanbul, Ankara e città lungo il confine turco: queste banche offrono servizi bancari (fra cui servizi finanziari in valuta statunitense) a membri - leader compresi - dell'ISIS in Siria, Iraq, Turchia e Libano... 

Mogli ISIS con una nuova BMW dalla Francia
"Attraverso la Turchia, ISIS realizza un grande volume di commercio da Siria e Iraq. Comprano alimentari, automezzi, armi, attrezzatura, beni industriali e servizi, abbigliamento... Tutto questo commercio richiede l'uso di conti bancari in Occidente. E tutto questo commercio fornisce supporto materiale a ISIS ed è, quindi, finanziamento al terrorismo. ISIS inoltre vende beni e servizi fuori dalla Siria e Iraq e ciò richiede servizi bancari esteri".

L'ultima parte della ricerca dal titolo "Stopping ISIS Financing" ("Fermare il finanziamento dello Stato Islamico") fornisce una serie di indicazioni pratiche su come "eliminare la consegna e il trasferimento di fondi a organizzazioni terroristiche e loro simpatizzanti, ovunque si trovino nel mondo, Occidente incluso". 

Per ulteriori informazioni: http://www.duhaimelaw.com/

[traduzione mm]